Da competitor ad alleati. I vantaggi per aziende, GDO e consumatori
Un’interessante inchiesta di FreshCutNews, settimanale dedicato al mercato della frutta e verdura pronta al consumo, ci rivela un cambio molto atteso.
Il punto di partenza: il mito negativo dei surgelati
Da decenni, il mondo dei surgelati si porta sulle spalle un mito pesante: minor qualità, minor sicurezza, minor gusto. Insomma, congelare un alimento viene considerato un attentato alla salubrità dei prodotti.
Invece, è questa possibilità di arrestare il processo di deterioramento che consente ai surgelati di mettere a disposizione delle persone un prodotto al massimo delle sue potenzialità (se frutto di una catena del freddo efficiente).
Un mito negativo di cui tutto il settore deve prendere atto e che ogni azienda deve contribuire a sfatare, portando un miglioramento prima collettivo e poi, inevitabilmente, individuale.
Cos’è cambiato nel 2020
L’ortofrutta surgelata nel 2020 ha registrato un aumento del 25% del fatturato in Italia. Dati che trovano conferma da più fonti: dalle ricerche dei principali osservatori di mercato come Nielsen e Coop, ai dati interni delle aziende sia del settore dei surgelati che della IV Gamma.
Secondo Nielsen, l’ortofrutta surgelata è la categoria più apprezzata dai consumatori dopo i gelati. Un apprezzamento che ha visto una crescita verticale durante la pandemia. Ma saranno i piatti pronti surgelati il segmento in più forte crescita nei prossimi anni.
Due dati:
- la IV Gamma, in tutte le sue categorie di prodotto, ha visto una perdita di fatturato del 7% lo scorso anno
- il settore surgelati è cresciuto del 24%
Secondo stime recenti, il frozen business quest’anno arriverà a sfiorare i 300 miliardi di fatturato. La coccarda di leader nel consumo di questi prodotti spetta alla Danimarca, con 44kg di consumo pro-capite, ma tutti i Paesi nordici risultano tra i principali acquirenti.
Quali i vantaggi da promuovere
Il settore dei surgelati ha potenzialità di crescita importanti. Le aziende del settore possono scegliere la loro unique selling proposition principalmente su due caratteristiche di grande rilevanza:
- rapporto qualità-prezzo (nettamente inferiore al fresco)
- più lunga shelf life
Un terzo e quarto aspetto da non trascurare è quello legato a qualità e sicurezza. Più delicati da trattare, ma che bisogna trovare il modo di stanziare nel sapere comune dei consumatori.
Anche per quanto riguarda il food service, il surgelato permette una minore necessità di manodopera perché non richiede di pelare o lavare la materia prima.
Dati che testimoniano una crescita
Il rapporto Coop “Italia 2021, il next normal degli italiani” ha previsto che il segmento dei surgelati è destinato a veder crescere il proprio fatturato di circa 3 miliardi di euro alla fine dell’anno. Una previsione che si basa anche sull’aumento del 25% del costo della spesa online rispetto al carrello fisico: ridurre i costi diventa un mantra da seguire. E se lo si può fare senza perdere qualità, tanto meglio.
Il boom del surgelato non si limita solo al di qua delle Alpi. Questa tendenza sta riguardando tutta l’Europa. Un esempio eclatante lo troviamo in Francia: ananas e mango surgelati viaggiano sul +100%.
Sarà molto importante continuare a promuovere questo mercato.
Le aziende e le GDO investendo su questo segmento, in particolare promuovendo una cultura intorno al cibo surgelato.
I consumatori fidandosi, provando, sperimentando.
Un cambio di paradigma nel mercato alimentare che può rappresentare un’azione triple-win, portando vantaggi a tutti: aziende, supermercati e persone.