Italia, il paese del mangiare bene, del cibo buono e sano. Tanto che la nostra “dieta mediterranea” è diventata patrimonio orale e immateriale dell’umanità nel 2010. Un’alimentazione sana e genuina che condividiamo con Spagna e Grecia dagli anni Sessanta, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo dove non sempre viene imitata con successo. Ma nemmeno nel nostro Paese. Secondo lo studio della rivista In A Bottle solo il 54% degli italiani intervistati pensa di avere le competenze per fare una buona dieta. E solo il 16% dichiara di essere totalmente disinformato sul tema. Per questo motivo abbiamo scelto di presentarti 10 errori da evitare per una corretta alimentazione.

In realtà, l’analisi riportata dal dottor Giorgio Bottani, specializzato in scienze dell’alimentazione umana, emerge che dobbiamo ancora imparare molto sulla nutrizione. Una lacuna dovuta soprattutto al fatto che questa materia non viene trattata a scuola, ritrovandoci quindi a tramandare abitudini ed errori alimentari di famiglia.

Seguendo il sondaggio di In a Bottle, tra le principali cause degli errori c’è l’impreparazione in materia alimentare che produce grandi malintesi. Un esempio? Il 25% degli italiani ritengono che la parola “carboidrati” indichi solo la pasta. Il 16% pensa che significhi solo “dolci”. Anche la parola “dieta” lascia spazio a confusione: per il 48% indica solo la riduzione della quantità di cibo. Il 31% sostiene che il “metabolismo” sia qualcosa che fa ingrassare. Vediamo dove gli italiani sbagliano di più e quali sono gli errori da evitare per una corretta alimentazione.

1) Valutare un cibo in base alle calorie

Calorie degli alimentiIl Centers for Disease Control and Prevention ha dato una definizione semplice e chiara di come calcolare le calorie: “per perdere peso, è necessario consumare più calorie di quelle che si assumono”.  L’organismo di controllo sulla sanità pubblica degli USA sottolinea come sia inutile valutare un cibo in base alle sue calorie se non si considerano gli altri valori nutrizionali e il fabbisogno individuale. Questo è uno degli errori più comuni degli italiani. Il 46% del campione dello studio di In A Bottle sceglie un cibo ad un altro in base alle calorie. Tuttavia, per perdere peso bisogna valutare qualità nutritive e apporto di zuccheri, grassi e carboidrati dei prodotti. Inoltre, bisogna capire di quanto nutrimento abbia bisogno il nostro organismo. I sedentari hanno bisogno di meno calorie rispetto agli sportivi.

 

2) Mangiare cibi molto elaborati

Questo è uno degli errori più comuni ed è dovuto al crescente stress e ritmo della vita lavorativa. Il 27% degli italiani mangia cibi molto elaborati per ottimizzare il tempo, credendo che sia il modo giusto per sostituire un pasto equilibrato. Per lo stesso motivo, il 15% degli italiani mangia spesso cibi surgelati, inscatolati o precotti. Questi prodotti possono contenere grandi quantità di sale, grassi, conservanti, coloranti ed esaltatori di sapidità: tutte sostanze che favoriscono l’insorgenza di malattie cardio vascolari e diabetiche. Tuttavia, alcuni di questi prodotti sono privi di queste sostanze: è importante leggere ingredienti e tabelle nutritive con attenzione per scegliere i giusti prodotti.

3) Mangiare poco pesce

Solo il 16% mangia pesce con regolarità. Un dato in disaccordo con la raccomandazione di consumare pesce per 3 porzioni a settimana. Nel 2020, Coldiretti ha riportato un calo soprattutto della richiesta di pesce azzurro, quello più sano e ricco di Omega 3.

4) Scarsa idratazione

Bere acquaParte essenziale dell’alimentazione, anche l’idratazione trova gli italiani impreparati. Il 60% sceglie l’acqua da bere in base al prezzo, senza leggere i valori sull’etichetta. Il 52% beve solo quando ha sete e il 42% assume bevande gasate e zuccherate al posto dell’acqua quando ha questo stimolo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indicato che bisogna bere tra i 2,2 e i 2,9 litri d’acqua al giorno (valori riferiti donne e uomini adulti). Per raggiungere questi parametri occorre bere periodicamente ed assumere acqua anche durante i pasti, agevolando così anche la digestione. Un’altra soluzione è bere tè, tisane e bevande senza zucchero, così da variare il gusto.

 

5) Mangiare pochi vegetali

Il 45% degli italiani mangia in media 1 o 2 porzioni di frutta e verdura al giorno contro le 5 raccomandate dall’OMS, raggiunte solo dal 12% dei cittadini.

Cereali e legumi6) Considerare legumi e tuberi uguali alle verdure

Questo è uno dei motivi che abbassa il consumo di verdure. Abbinare carne o pesce a contorni come patate, carote o piselli è sbagliato. Parliamo di cibi con valori nutrizionali alti, equiparabili a quelli di una portata a base di proteine animali.

7) Sottovalutare i cereali

I cereali sono un’importante fonte di fibre vegetali, da assumere tra i 30 e i 45 grammi al giorno. Tuttavia, noi italiani in media ne consumiamo tra i 10 e i 15 grammi giornalieri. Questo è dovuto all’assunzione di cereali raffinati che perdono le proprie fibre durante il processo di raffinazione. Si consiglio preferire cibi integrali e variare i cereali assunti. Oltre a frumento, riso e mais, ci sono orzo, farro, avena e segale.

8) Mangiare formaggi a fine pasto

Un consumo regolare di latte e suoi derivati è essenziale per un’adeguata quantità di calcio ed energia. Però, se consumati quotidianamente e al posto di altri cibi ad alto contenuto proteico (uova, pesce e carne) o, peggio, in abbinamento a questi cibi, diventano un eccesso nella dieta che può portare a effetti negativi sulla salute. La quantità di sostanze nutrienti, grassi e calorie dei prodotti caseari li rende una vera e propria portata. Il loro consumo è più indicato come secondo piatto, accompagnato da una porzione di verdura.

9) Poca frutta secca

La frutta secca e i semi oleosi (zucca, sesamo, girasole) sono altri alimenti che scarseggiano nella nostra dieta. Questi cibi andrebbero mangiati quasi tutti i giorni, ma sotto i 30 grammi. Sono un’eccellente fonte di Omega 3 e antiossidanti.

10) Informarsi su internet

Consulta un nutrizionistaRivolgersi al caro Google per definire la propria dieta è un errore compiuto dal 60% degli italiani. Questo può portare a incrociare le diete “di moda” o quelle stagionali, ma soprattutto non considerano le caratteristiche specifiche del proprio metabolismo o patologie. Solo il 29% si rivolge a un nutrizionista.

Questi sono, in breve, gli errori da evitare per una corretta alimentazione. Ma non sono gli unici. Molti rinunciano alla colazione o sostituiscono il pranzo con una merenda veloce, mentre l’unico pasto che andrebbe diminuito è la cena. Molti italiani si fissano esclusivamente su cibi sani (o presunti tali) rischiando di incombere in scompensi nutrizionali.

Proprietà e quantità alimentari vanno a braccetto con gli stili di vita e le migliori soluzioni alimentari sono quelle adottate ad hoc di persona in persona.